Risparmio e investimento: un passo consapevole verso il futuro
Risparmiare significa accantonare una parte del proprio reddito, rinunciando a consumarlo nell’immediato per destinarlo a esigenze future, attese o impreviste. È il primo passo verso una gestione consapevole del denaro: senza risparmio non c’è margine per costruire alcuna sicurezza economica. Tuttavia, limitarsi ad accumulare risorse senza dare loro un impiego può non essere sufficiente, soprattutto in un contesto in cui l’inflazione erode lentamente il potere d’acquisto.
Ed è qui che entra in gioco l’investimento: il risparmio, se ben pianificato, può trasformarsi in uno strumento attivo di costruzione del futuro. Investire significa mettere a frutto le risorse risparmiate, scegliendo strumenti e soluzioni che, nel tempo, possano generare rendimento.
Risparmio e investimento, quindi, non sono concetti opposti ma complementari: il primo è la base, il secondo è lo sviluppo. Insieme rappresentano un percorso consapevole verso l’autonomia finanziaria e la realizzazione dei propri obiettivi, piccoli o grandi che siano.
Cos’è un investimento?
Investire significa molto più che semplicemente “mettere da parte” il denaro. Il termine stesso deriva dal latino e richiama l’idea di “coprire con una veste”, ovvero di dare una nuova forma ai propri risparmi, orientandosi verso strumenti finanziari che possono farli crescere nel tempo.
Come funziona?
Orientarsi nel mondo degli investimenti finanziari può sembrare complicato, soprattutto all’inizio. Questa pagina nasce proprio con l’obiettivo di offrire una guida semplice e chiara per muovere i primi passi per conoscere i principali prodotti finanziari e sapere come accedere ai servizi d’investimento disponibili.
È importante sapere che il conto corrente, pur essendo utile per la gestione quotidiana del denaro, non è uno strumento di investimento. Per far fruttare i propri risparmi è fondamentale valutare altre possibilità, come depositi vincolati, obbligazioni o fondi comuni di investimento. Tuttavia, prima di ogni scelta, è essenziale porsi alcune domande chiave: qual è il mio obiettivo? Qual è il rapporto tra rendimento e rischio che sono disposto ad accettare? Quanto tempo posso lasciare investito il mio capitale?
Investire comporta inevitabilmente una certa dose di rischio, ma conoscere questi rischi e imparare a gestirli è il primo passo per investire con maggiore consapevolezza.
In generale, titoli che promettono rendimenti più elevati sono anche più rischiosi: una regola d’oro è quindi quella di diversificare, cioè distribuire i propri investimenti su più strumenti e settori per ridurre il rischio complessivo.
I mercati finanziari rappresentano il punto di incontro tra chi vuole acquistare e chi vuole vendere strumenti come azioni, obbligazioni, derivati o quote di fondi comuni. Non si tratta necessariamente di luoghi fisici, ma di sistemi organizzati e regolati, che hanno il compito di garantire la correttezza degli scambi e la disponibilità di informazioni adeguate.
Esistono molte opzioni per investire in base alle proprie esigenze e ai propri obiettivi. Quando si è incerti, è sempre consigliabile rivolgersi a consulenti qualificati che possano offrire un supporto professionale e aiutare a costruire un percorso di investimento su misura.
Come fare per iniziare un investimento?
L’accesso diretto ai mercati finanziari non è consentito ai privati: banche, società di intermediazione mobiliare (SIM), società di gestione del risparmio (SGR) e consulenti finanziari sono i soggetti attraverso cui i risparmiatori possono investire.
I servizi d’investimento offerti da questi intermediari autorizzati permettono di acquistare strumenti finanziari, ricevere consulenza e costruire un percorso di investimento adeguato alle proprie esigenze.
Una volta accertato di essersi rivolti a un soggetto autorizzato, è arrivato il momento di scegliere, tra la vasta gamma di strumenti finanziari esistenti sul mercato, i prodotti che per le loro caratteristiche di rischio e rendimento risultano adatti alle proprie caratteristiche e obiettivi.
In questa sede andiamo a elencare i prodotti finanziari più comuni (azioni, obbligazioni e i fondi comuni) che rappresentano l'”ABC” del risparmiatore ma esistente una vasta gamma di strumenti finanziari in circolazione: se non si è esperti, il consiglio è quello di approcciarsi con cautela verificando che tali prodotti siano appropriati o adeguati al proprio profilo di investitore.
AZIONI
Le azioni rappresentano quote del capitale di una società per azioni e attribuiscono al titolare diritti economici e amministrativi, oltre a comportare la partecipazione ai rischi della società, limitati al valore delle azioni possedute. Sono anche titoli di credito, facilmente trasferibili, e possono essere quotate, quindi più facilmente negoziabili, o non quotate, con maggiori difficoltà di vendita.
Gli azionisti hanno diritto ai dividendi (se distribuiti), di voto in assemblea, di consultare i libri sociali e di impugnare delibere invalide. Esistono diverse categorie di azioni:
- Azioni di risparmio, senza diritto di voto ma con privilegi economici
- Azioni privilegiate, con precedenza nella distribuzione dei dividendi e voto limitato
- Azioni a voto plurimo, che assegnano più voti per azione (in società non quotate o già prima della quotazione)
- Azioni a voto maggiorato, che prevedono un voto aggiuntivo dopo almeno due anni di possesso.
Le azioni si negoziano prevalentemente sui mercati regolamentati, sui sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) o tramite internalizzatori sistematici, con la mediazione di intermediari autorizzati come banche e SIM.
OBBLIGAZIONI
Chi acquista un’obbligazione presta denaro a un emittente (Stato, banca, società) che si impegna a restituirlo alla scadenza, pagando un interesse. L’affidabilità dell’emittente è essenziale per garantire il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi.
Le obbligazioni possono avere scadenze brevi, medie o lunghe e pagare interessi fissi o variabili. Il rendimento complessivo dipende non solo dagli interessi, ma anche da eventuali guadagni o perdite sul prezzo di acquisto e vendita, ed è influenzato dalle imposte previste, dalle commissioni applicate dall’intermediario e dall’andamento dei tassi di mercato.
Esistono obbligazioni ordinarie (a tasso fisso o variabile) e obbligazioni strutturate, più complesse, che combinano una componente obbligazionaria con strumenti derivati legati a parametri di mercato.
Anche investire in obbligazioni comporta dei rischi:
- Rischio di interesse: variazioni dei tassi di mercato che incidono sul prezzo delle obbligazioni, soprattutto a tasso fisso.
- Rischio di credito: possibilità che l’emittente non paghi interessi o capitale, misurata dai rating delle agenzie.
- Rischio di liquidità: difficoltà a vendere il titolo prima della scadenza senza subire perdite.
- Rischio di cambio: rischio legato all’oscillazione delle valute, per obbligazioni in moneta estera.
Le obbligazioni si acquistano sul mercato primario (al momento dell’emissione) o sul mercato secondario (rivendita tra investitori). La presenza di un mercato secondario facilita la possibilità di vendere prima della scadenza.
FONDI COMUNI D’INVESTIMENTO
I fondi comuni di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio (SGR), raccolgono le risorse di più risparmiatori per investirlo in attività finanziarie o immobili, suddividendo il patrimonio in quote uguali.
Le caratteristiche che contraddistinguono tali prodotti sono: gestione professionale, diversificazione degli investimenti, protezione giuridica del patrimonio e controlli esterni e interni. Tuttavia, non garantiscono né rendimenti certi né il mantenimento del capitale: è quindi fondamentale valutare se il prodotto finanziario in questione è adeguato al proprio “profilo”, cioè alle nostre conoscenze ed esperienze in materia di investimenti rispetto al tipo specifico di prodotto o servizio, alla nostra situazione finanziaria e ai nostri obiettivi d’investimento.
Esistono:
- Fondi aperti, che permettono sottoscrizione e rimborso continuo
- Fondi chiusi, con sottoscrizione limitata nel tempo e rimborso alla scadenza
- Fondi armonizzati europei, che seguono regole comuni e si distinguono in:
- Azionari (più rischiosi)
- Obbligazionari (meno rischiosi)
- Bilanciati (con rischio intermedio)
- Monetari (investimenti a breve termine).
Per scegliere un fondo, è importante consultare il KIID, valutare obiettivi, rischio, costi e rendimenti passati, senza dare eccessivo peso a questi ultimi.
Una volta investito, è fondamentale monitorare l’andamento tramite valore della quota, comunicazioni su variazioni importanti, prospetti aggiornati e documenti contabili.
E dopo aver valutato di fare un investimento?
- Gli intermediari finanziari e i promotori sono obbligati a fornire informazioni chiare e preventive sulle caratteristiche e i rischi degli investimenti, a consegnare il prospetto informativo in caso di offerta pubblica e la documentazione contrattuale relativa ai servizi acquistati. Tuttavia, un eccesso di informazioni o un linguaggio troppo tecnico può generare confusione anziché aiutare nella scelta. Per chiarire eventuali dubbi, è utile porre domande mirate:
- A scadenza, a quali condizioni è possibile rientrare del capitale investito?
- Nel caso si decidesse di disinvestire prima della scadenza del titolo, in che tempi e a quale costo è possibile verosimilmente attendersi di rientrare del capitale?
- Rispetto allo strumento che si sta valutando di acquistare, quali sono i rendimenti di prodotti alternativi potenzialmente meno rischiosi (es. titoli di Stato tedeschi nel confronto tra obbligazioni)?
- Qual è il rendimento atteso dal prodotto al netto di costi di investimento e prelievo fiscale?
- Come esprimere in termini monetari rendimenti attesi e costi dell’investimento: ad esempio, se si investono 100 euro, quanto si maturerà tra 1 – 2 – 5 anni al netto dei costi e del prelievo fiscale?
- Nel tempo, sia le caratteristiche dei prodotti finanziari sia le nostre esigenze personali possono cambiare. Un investimento che oggi sembra solido, come un’obbligazione, potrebbe non esserlo più domani, e le nostre priorità — come comprare casa o voler disporre di risparmi liquidi per viaggiare — possono evolvere.
Per questo è importante monitorare i propri investimenti e leggere con attenzione la documentazione che l’intermediario invia periodicamente. E’ sempre bene evitare di reagire d’impulso ai risultati di breve periodo: prima di modificare il portafoglio, ripensa ai tuoi obiettivi e al tempo che ti sei dato per raggiungerli.
Spesso emozioni e scorciatoie mentali possono influenzare le nostre scelte. Se si hanno dei dubbi, meglio prendersi il tempo per riflettere e confrontarsi con un esperto.
- Se si ritiene che l’intermediario abbia violato gli impegni contrattuali, o abbia comunque posto in essere comportamenti non corretti, è consigliabile inviare un reclamo scritto, indicandone dettagliatamente i motivi. L’intermediario deve rispondere per iscritto e con sollecitudine. Successivamente è possibileinoltrare un esposto alla Consob, allegando il reclamo già inviato all’intermediario e la risposta ricevuta.
🌍 Per approfondire
Vai su L’economia per tutti di Banca d’Italia o sul sito di Consob per approfondire i temi incentrati sul percorso d’investimento e sugli strumenti e i comportamenti che lo possono comporre.
🎯 Strumenti utili
- Calcolatore d’interesse, a cura di Banca d’Italia: https://economiapertutti.bancaditalia.it/calcolatori/calcolatore-dell-interesse/
- Tolleranza al rischio, qual è la tua capacità emotiva di assumere rischio e affrontare situazioni di incertezza? A cura di Consob, https://www.consob.it/web/investor-education/risk-tolerance
Mettiti alla prova: quanto razionale sei nelle scelte finanziarie? A cura di Consob, www.consob.it/web/investor-education/trappole-comportamentali